Il mio Kenya

L’incontro è a MALPENSA, Area Gruppi, davanti al banco Meridiana! C’è Empoli Inter e faccio la fila con l’occhio che vira verso un uomo con la barba, trasandato, con la telecamera in mano……un romano che fa il tifo per l’EMPOLI perché l’INTER è prima e la ROMA seconda! Mi sta antipatico e non mi avvicino a lui per non litigare ! finisce la partita: lui triste, io felice perché l’INTER ha vinto.

Ma stiamo partendo per l’AFRICA e della partita ci interessa poco!

Partiamo con un volo Meridiana che sembra un carro bestiame. Aereo vecchio e sporco, non funzionano gli auricolari, non funziona lo schermo per i programmi televisivi, non funziona nemmeno tanto bene l’aria condizionata. I sedili stretti e scomodi! Insomma, se avessi pagato mi sarei arrabbiato molto.

Dopo una notte insonne arriviamo a Zanzibar per uno scalo tecnico e con 40° di temperatura esterna spengono l’aria.

Vabbè, siamo agenti di viaggi e quindi dobbiamo adeguarci osservando e riportando. Arriviamo finalmente a MOMBASA e dopo aver sbrigato tutte le formalità di sbarco ci dirigiamo a WATAMU con un pullman anni 50 che a malapena per fortuna ha l’aria condizionata.

Qui però scatta il servizio CLUB VIAGGI e perlomeno troviamo succhi e acqua fresca. Mombasa è caotica, sporca e secondo me anche pericolosa! Molte strade non sono nemmeno asfaltate e l’immondizia regna ovunque.

Da Mombasa a Watamu la strada è comoda e asfaltata, il problema è però il traffico! Se becchi l’ora di punta ci metti 4 ore per fare 120 km Arrivati a WATAMU non ci sembra ci sia una vera e propria città ma solo un agglomerato di baracche!

Poco male perché non siamo amanti della vita notturna, dello shopping o dei locali alla moda. Piuttosto cerchiamo un po’ di relax al mare e di avventura nella Savana

Il Kenya è anche questo: MARE, CULTURA, AVVENTURA

Dopo un tratto di strada sterrata che per gli ultimi 6 km ci toglie ben 45 minuti, arriviamo al TWIGA ! Siamo stanchi ma accolti da personale sorridente e cortese. Ci porgono asciugamani imbevuti di acqua profumata e bottiglie d’acqua! Una accoglienza da Resort 5 stelle

Il TWIGA ha un Makuti che comprende tutta la parte comune con area relax, bar e zona live music, che segue la Reception e precede la zona Piscina

Le camere sono circa una sessantina e si dispongono in due corpi laterali alla zona piscina che si trova a ridosso della bellissima spiaggia di sabbia bianca con palme naturali che rendono l’ambiente molto esotico.

La zona è quella di Sardegna 2 con le lingue di sabbia bianca che emergono dal mare durante le basse maree ogni circa 6 ore.

Il parco marino si trova a poche decine di metri dal villaggio ed è facilmente accessibile agli ospiti del Twiga. Il servizio spiaggia controllato da guardie che tengono lontani i beach boys, i ragazzi della spiaggia che ti vendono di tutto e che diventano troppo invadenti quando gli mostri un po’ di interesse.

Al TWIGA abbiamo ricevuto attenzioni e un servizio 5 stelle davvero unico. La cosa più bella è che per la prima volta in vita mia ho cenato sulla spiaggia in uno scenario maldiviano meraviglioso! Il mio commento è stato: Impagabile !!!

E dopo l’ottima cena servita al tavolo abbiamo ballato sulla spiaggia fino a tarda notte e fatto il bagno in piscina alle 4 del mattino. Bè, diciamo che per dei quarantenni queste situazioni non sono così comuni e fa niente che si finisce a parlare sempre di lavoro anche quando il lavoro sembra così lontano ma per noi agenti è sempre così vicino.

La ristorazione è semplice ma ben curata, lo chef napoletano Gennarino sempre presente al buffet! I prodotti locali sono tutti adattati alla cucina italiana. Dalle verdure al pesce, dalla carne alla pasta saltata in padella, fino ai dolci e alla buona frutta. Tutto buono e di qualità

Quando c’è l’alta mare si sta in piscina e ci si rilassa in spiaggia sui lettini negli eleganti gazebo adagiati sulla spiaggia di sabbia bianca. Quando arriva la bassa marea si fa una passeggiata tra le lagune di sabbia bianco borotalco con l’acqua calda adatta a prendere il forte sole equatoriale. Attenzione appunto al sole perché io mi sono ustionato.

Come nello stile CLUB VIAGGI, l’animazione non è altro che un intrattenimento altamente professionale con artisti di Made in Sud e Zelig Al TWIGA si sta bene e ci staremmo tutta la settimana! Però noi siamo professionisti e dobbiamo pure lavorare! Dopo un lungo briefing formativo sul Kenya, andiamo a visitare le altre strutture di WATAMU: Il complesso Gecko e Garoda sorge sulla omonima spiaggia denominata appunto Garoda Beach che essendo riserva naturale non permette al Resort di piazzarvi gli ombrelloni lasciando così i clienti nel dilemma «faccio il bagno e poi mi brucio al sole oppure faccio il bagno e torno velocemente in struttura?» Di sicuro troppo grande per i miei gusti, adatta ad una clientela che ama i grandi villaggi forse un po’ troppo dispersivi. La cucina sicuramente non all’altezza. Animazione da villaggio

Il MAWE sorge su una scogliera lavica e pertanto ha un accesso al mare un poco complicato. In realtà si tratta di una chicca dove la cura dei servizi è attenta ai particolari. Dagli scarpini da mare ai cellulari in dotazione agli ospiti delle circa 15 camere del Resort. Bella la piccola SPA panoramica. IL VERACLUB CRYSTAL BAY di fronte alla spiaggia di 7 ISLANDS dove al fascino delle maree si aggiunge la particolarità delle sette isole in mare raggiungibili a piedi durante la bassa marea. Composto da corpi di villette da 4 camere divise tra GARDEN (zona nuova) e BEACH (zona storica). Il villaggio è un ATMOSPHERE e pertanto poco adatto alle famiglie.

Il 7 ISLANDS del Gruppo ALPITOUR quest’anno diventa SEA CLUB ed è la struttura più moderna di WATAMU. Il Moderno rende forse troppo anonima questa struttura che comunque gode di un buonissimo servizio di ristorazione e animazione. Le camere ampie e funzionali sono finemente arredate. Il giro finisce col complesso JACARANDA, proprio accanto al TWIGA, e comprende il villaggio EDEN VILLAGE e il JUMBO IN VIAGGI EDEN VILLAGE è piccolo, carino e colorato! Chiaro che potremmo stare anche ai CARAIBI oppure in CALABRIA e cambierebbe poco. Il JUMBO è meno curato e chiaramente lo si percepisce facilmente.

Viste le strutture, dedichiamo una mezza giornata ad uno degli ORFANOTROFI di Watamu! Diciamo che questa esperienza varrebbe il viaggio. Compriamo farina, fagioli, dentifricio, spazzolini, quaderni e tante altre cose utili che i bimbi festeggiano al nostro arrivo facendoci capire quanto siamo piccoli in un mondo che forse avrebbe bisogno di tutti noi a fare qualcosa di concreto i ognuno di questi posti sperduti. Non sto a soffermarmi su quanto visto e imparato ma torno a casa con un a ricchezza d’animo che non ha eguali. Stessa cosa il giorno seguente: abbigliamento da Indiana Jones e si parte in JEEP per il SAFARI allo TSAVO EST. Lungo il percorso perdiamo il contatto con gli altri poiché ci fermiamo a fare spesa per distribuire farina, fagioli e biscotti nei villaggi lungo il percorso. Più che a un Safari sembra si vada a fare una missione umanitaria, ma è bellissimo così !

Nel frattempo ho fatto amicizia con STEFANO, il Cameramen, che all’inizio mi era sembrato antipatico ma che poi i capisce essere una persona speciale. Il SAFARI è bello, suggestivo, avventuroso, colorato, ricco di odori, gli odori e i colori della natura! Dormiamo in un campo tendato dove per andare a cena e non diventare la cena di qualche grosso felino bisogna chiamare il MASAI! Qualcuno esce in ritardo dalla tenda e resta lì a sbraitare poiché avendo una voce sottile il Masai appunto non lo sente e non va a prenderlo! Ceniamo e ci rilassiamo sui divanetti al buio assaggiando del buon rum! Cosa centra il rum? Bè quello c’era!

Il giorno dopo di buon mattino si va nel parco con la speranza di vedere qualcuno dei big five e devo dire che proprio sfortunati non siamo visto che riusciamo a fotografare elefanti, leoni, sciacalli, babbuini, ippopotami, coccodrilli, giraffe e zebre! Felici e contenti torniamo alla base. Due o tre giorni di relax e si torna a casa. Il volo è sempre scomodo e per questo consigliamo la linea. Per il resto rimane una settimana di AMICIZIE, COLORI, SAPORI, CULTURA, NATURA, MARE….insomma tutti i sintomi del MAL D’AFRICA

Quando andare: Nelle Filippine il clima è in genere tropicale marittimo, con una stagione relativamente fresca da dicembre a febbraio, in cui prevalgono i venti da nord-est, e una stagione calda, umida e piovosa da maggio a novembre, in cui prevale il monsone di sud-ovest. Tra marzo e maggio, prima che arrivi il monsone estivo, la temperatura aumenta e raggiunge i livelli più elevati dell’anno, soprattutto al centro-nord e nelle zone interne delle isole più grandi: in genere dunque il mese più fresco (o meno caldo) è gennaio, mentre il più caldo è maggio.