New York non è l’America e l’America non è New York

New York è  New York e il resto dell’America è completamente diverso.

Per esempio le dimensioni delle case qua sono piccole mentre nel resto degli Stati Uniti sono sempre molto grandi, pensiamo ad esempio alle ville nel New Jersey.

Il newyorkese ama vivere all’aperto, ama la sua città coi suoi locali, i suoi ristoranti, i suoi root top, coi suoi party e le sue manie.

Il newyorkese non andrebbe mai a vivere fuori perché ama la propria città coi suoi spazi e le sue pazzie.

Il newyorkese non ha bisogno di un’auto personale per costi e spazi.

Gli americani lavorano tutta la settimana spostandosi in auto, magari proprio a New York, e amano trascorrere il week end in casa facendo il barbecue rigorosamente in giorni diversi per parenti e amici.

Un americano non verrebbe mai a vivere a New York dove non trovi americani.

New York è la città degli immigrati, la città multietnica dove trovi il MONDO concentrato in 21km x 3km (le dimensioni di Manhattan).

Sfatando un luogo comune potrei dire che i newyorkesi sono simpaticissimi e sempre disponibilissimi.

Per qualsiasi informazione loro ci sono sempre e ti aiutano in qualsiasi situazione.

Anche i poliziotti e i vigili del fuoco sono disponibili a mettersi in posa per una foto o a scambiare due chiacchiere.

Hanno tutti il sorriso facile e se gli sorridi ti sorridono sempre.

In questi otto giorni abbiamo capito la città e visitato non solo Manhattan ma anche e soprattutto Brooklyn con una puntatina fino nel Queens.

 Il newyorkese va di corsa e ama divertirsi, perciò la città non dorme mai! 

Giorno e notte si confondono: si beve, si incontra gente, si balla, si mangia, si fa l’amore e ci si diverte sempre, soprattutto durante i il week end.

Il motto è “Party e No Drama”.

Nel nostro viaggio siamo arrivati a Newark, un aeroporto più piccolo dove è più facile effettuare i controlli della dogana per entrare nel Paese.

Dopo circa mezz’ora eravamo già in Hotel a Riu New York Times Square (occhio perché ce ne sono due e l’altro si chiama Riu Manhattan Times Square) ma non sono lontani l’uno dall’altro.

L’hotel è centralissimo, pulito, efficiente e confortevole con camere moderne, piccole ma carine e dotate di ogni comfort.

Bagno piccolo ma anche questo con accessori nuovi ed efficienti e una doccia bella grande.

Il punto forte è la colazione inclusa con la formula American Breakfast e cioè a buffet.

Volendo si potrebbe sfruttare per fare un solo pasto al giorno ma si sa, se con te viaggia un figlio di 18 anni la vedo dura tenerlo a digiuno.

Anche perché si cammina tanto.

Consiglio il mix metropolitana/autobus/traghetti detto all’americana Subway/Autobus/Ferry, ma anche tanto cammino a piedi (noi abbiamo percorso almeno 20km al giorno)

Ottimo girare in bici anche se io le utilizzerei solo in alcuni casi come ad esempio per girare in Central Park.

Deluso dai tour sit in coach troppo commerciali se fatti in bus da 50 posti dai quali  scendi pochissime volte e per pochi minuti.

Dopo 10 minuti sei già scocciato della guida che spiega e vorresti andar via.

Molto meglio leggere e informarsi prima di partire per poi girare la città da soli.

Per noi che avevamo trascorso del tempo a Brooklyn e Manhattan per conto nostro e coi nostri tempi, sentirci dire dalla guida: “scendiamo per 10 minuti per fare le foto e ripartire”, è sembrato assurdo.

Bello il giro Ponti e Luci perché fatto a piedi con Rosy, una guida bravissima che ci ha fatto “vivere” il tour.

Bellissima all’esperienza in bici a Brooklyn con Tony, un Italo americano in pensione che si occupa della organizzazione di questo giro.

Forse potrà sembrare esagerato, ma passare 7 ore in bici per le vie di Greenpoint, Williamsburg e Bushwick scoprendone anche gli angoli più nascosti, coi nostri tempi e modi, assaggiando pizza, burritos e gelato, non ha prezzo. Unico il quartiere ebraico ortodosso dove costumi e tradizioni sono le stesse da centinaia di anni.

Tutti vestiti allo stesso modo, matrimoni combinati anche tra cugini, divieto dell’uso dì smartphone e tanto altro.

Murales, street art con quella che si può definire vera arte moderna.

Nel mezzo può capitare anche di fermarsi a giocare a Basket coi ragazzi che frequentano questi campetti on the street.

Per chi è appassionato di Basket consiglio anche la visita al Medison Square Garden.

Da vedere assolutamente in bici anche Central Park in autonomia o visita guidata (se in italiano meglio).

Da fare assolutamente la New York verticale col Summit, Empire e Top of the rock o meglio il The Edge per avere una prospettiva unica di Manhattan e non solo.

Da provare il Ferry da Brooklyn a Manhattan o anche la Circle Line magari già il secondo o terzo giorno di soggiorno.

Il primo giorno abbiamo preso il Roosvelt Tram per raggiungere Roosvelt Island a da qui dritto fino al mare, a Coney Island col suo bellissimo Luna Park.

Da vedere assolutamente il 9/11 Memorial e il Museo di Storia Naturale ma solo se ci sono bambini o ragazzini.

Interessante per lo stesso motivo l’Intrepid Museum.

Bello ma solo per gli interessati all’arte moderna,  il Guggenheim.

Discorso a parte merita High Line e Little Island, entrambe geniali nella loro semplicità e praticità.

Passeggiare ma non solo tra i grattacieli di Manhattan con una prospettiva tutta diversa, nel verde con un pizzico di romanticismo se fatto al tramonto con la persona della quale siete innamorati.

Per quanto riguarda gli edifici storici, possiamo ormai dire che anche New York con le sue costruzioni ottocentesche entra di diritto nelle città con architettura storica e moderna molto interessante.

Altra bella esperienza è  sicuramente la linea 7 che da Hudson (proprio alla fine della High Line) porta nel Queens dove diventa sovraelevata passando tra gli edifici residenziali quasi fossero montagne russe.

Cambiando a Queensboro con la W o la N si raggiunge Astoria dove si può mangiare greco a prezzi interessanti.

Il food: certo non siamo in Italia, non siamo in Europa ma in una settimana si sopravvive anche perché qua troviamo tutte le cucine del mondo, magari rivisitate ma pur sempre abbastanza autentiche soprattutto se si visitano quartieri come il Queens dove può capitare di entrare in una taverna greca dove si parla solo greco.

Per il resto tanta scelta tra fast food, pub e ristoranti anche di livello alto.

Si spende non meno di 30 dollari a persona a salire fino a 50/60 se non si entra in ristoranti di alto livello.

Da evitare i furgoncini degli hot dog per strada, cari e poco igienici.

Badate bene che New York è cara e non per tutti. Qua non puoi venire col braccino corto perché di sicuro  spendi più di quanto magari avevi previsto.

Le mance non sono obbligatorie ma te le presentano ad ogni conto e sono davvero alte (dal 15% al 25%). Il buonsenso dice di lasciare almeno il minimo richiesto.

In media tutto costa il doppio di quanto siete abituati a spendere.

New York non è per tutti.

Discorso a parte merita il Musical a Broadway: noi abbiamo visto MJ ed è stata la cosa più bella vista e una esperienza davvero unica.

Non si può venire a New York e non andare a vedere un musical.

Infine consiglio: skyline al tramonto e serale da Dumbo e alba sul ponte di Brooklyn partendo da Manhattan.

di Luigi Lanotte